Evento performativo con Edvige Cecconi Meloni, artista epistolografa che coltiva un interesse per tutto ciò che riguarda la carta, le corrispondenze, gli archivi e le forme diaristiche. Una dolce merenda pomeridiana dedicata alla pittura e alla cartografia sulla pelle di generosi spettatori, testimoni dell'intimo intervento artistico, e a seguire una cena in cui dubbi e racconti del pubblico si sono mescolati ai mondi onirici della ricerca dell'artista.
Coccolati dal crepitio della legna, e dagli aromi di tisane di terre lontane, i e le partecipanti hanno prestato le proprie mani, schiene, gambe; in cambio di storie e scritture che si sono dipanate come sentieri nell’anima, trasformando ogni contatto in un viaggio condiviso tra il tangibile e l’intangibile.
Orologi che segnano orari imprevedibili per la logica ma non per il cuore; la luce che salta per lasciarci al solo bagliore del camino.
Dal sottile astuccio di colori escono mappe di tutto il mondo; deserti, oceani, fotografie, disegni... è tutto lì, sulla nostra pelle, basta saper chiedere.
L’invadente amore dei genitori, le seduzioni e dilazioni dell’amicizia e del desiderio, la contrattazione di un nostro posto nel mondo.
Giovani amori troppo maturi, padri lontani, abbecedario delle nostre sofferenze.
Cartografia della vita.
Quali lettere hanno il sapore dello zucchero sulle nostre labbra? Quali parole racchiudono le nostre paure?
Se ci chiedeste quale sia il nostro momento preferito in veste di curatrici, dovremmo confessare che è sempre la magia delle conversazioni che seguono gli eventi, quando gli ospiti se ne vanno e noi restiamo.
È lì, tra i rami bruciati e spogli, dove la luce residua traccia le sue promesse, sugellandole ai nostri corpi.
Consideriamo la conversazione sacra per quanto sia un’arte morente.
L'apice del nostro rapporto con l'arte.
Edvige sorride.
«Come sappiamo, quando si ama, si vive di malinconia. Il tempo poi, cristallizza tutto e incornicia i momenti in qualche stanza. Allora, stasera, mangiamo pane e malinconia.»